lunedì 22 giugno 2009

Situazione della scuola italiana.

“ma se c’è evidenza che la scuola italiana (eccetto quella elementare) sia così indietro rispetto a tante altre nel mondo perché non andiamo a vedere che fanno quelli più bravi di noi?”

Parole sante, Professore!!
Mi è capitato spesso di parlare con studenti di altre nazioni che purtroppo con molta facilità mostrano ai miei occhi la poca serietà della scuola italiana.
Penso però che la situazione scolastica sia semplicemente la proiezione di uno stile di governo che ormai da anni è impiantato nel Paese. Con questo non miro a penalizzare una fazione politica piuttosto che un’altra, penso infatti che ognuna abbia come primario interesse quello di trarre personali vantaggi e non di migliorare la situazione dello Stato.
Quale minima lungimiranza può avere un paese che non investe nella scuola e nella ricerca? E’ facile per tutti dire: “Siete voi giovani il futuro!” , è altrettanto facile tagliare fondi a scuola e ricerca senza battere ciglio. Su che basi possiamo noi costruire il nostro futuro?
Credo che fin dalla scuola elementare gli studenti siano proiettati verso l’obbiettivo del voto che in se rappresenta la soddisfazione raggiunta dopo il lavoro: è un errore concettuale, che porta ad avere una ristretta mentalità dove al primo posto c’è un numero e non il bisogno di sapere qualcosa di nuovo. Da qui derivano i comportamenti pessimamente scolarizzati degli studenti italiani: bigliettini, cellulari durante i compiti, ore passate a pensare come poter copiare alla maturità. Ma d’altronde, cosa ci si può aspettare da un paese che mostra ai ragazzi, che costituiranno il suo futuro, un servizio del telegiornale interamente incentrato su un orologio creato per racchiudere appunti da portare all’esame di stato?
Non esistono le basi in Italia per un reale miglioramento della situazione scolastica, purtroppo!

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